
Come raccontavo nel post con l’intervista ad Angela Trawoeger, nel Friday pop-up coworking di luglio non ho avuto uno bensì due ospiti in ufficio.
Ecco dunque l’intervista a Saul Saggin.
Ciao Saul, presentati, dai
Vivo ad Arco in Trentino. Ho una laurea in Informatica e ho studiato Graphic Design allo Shillington College a Brisbane, in Australia.
Sono un Graphic • web designer entusiasta dei dettagli.
Amo l’acqua, starei ad ascoltarne il dolce rumore per ore.
Mi hai raccontato di come nel tuo lavoro l’ascolto sia una fase importantissima per definire una brand identity che davvero contenga l’essenza di un’azienda. Come fai ad ascoltare davvero?
Quando si parla d’ascolto mi piace citare lo psicologo americano Carl Rogers:
Per ascoltare davvero ho bisogno di dedicarmi alla persona che ho davanti. Con il giusto tempo.
Di sicuro è importante saper fare le domande opportune, quelle che smuovono e che fanno entusiasmare me e chi ho davanti.
Durante la fase di briefing sono alla ricerca di quei dettagli e informazioni che racchiudono l’essenza del brand. Ho bisogno quindi di scavare nelle motivazioni che lo rendono unico.
Mi metto in ascolto di parole, emozioni, sensazioni che poi tradurrò in forme e colori.
Ritengo che un segreto per ascoltare davvero sia legato all’empatia, la capacità di sapersi mettere nei panni dell’altro.
Durante l’intervista ai tuoi clienti usi le sinestesie. Vai, ti ascoltiamo 🙂
Ho conosciuto le sinestesie in ambito letterario, leggendo poesie.
E sin da subito ne ho capito il potere creativo. Descrivere qualcosa che appartiene a un senso utilizzando termini appartenenti a un altro senso: questo processo aiuta ad accedere alla parte destra del cervello, quella più creativa.
In una sinestesia contamino i sensi: quando dico “il dolce rumore dell’acqua che scorre” accosto qualcosa che appartiene all’udito (rumore) con qualcosa di dolce, legato al gusto.
Entusiasta del carico emotivo e percettivo di questi accostamenti inusuali ho ideato un processo che ho chiamato Ricerca sinestetica. Uso questa ricerca a conclusione della fase di briefing, per raccogliere più informazioni possibili utili a descrivere visivamente l’essenza di un brand.
E così accompagno il cliente attraverso un viaggio sensoriale in cui chiedo di descrivere il suo brand attraverso i 5 sensi.
Se fosse una superficie su cui passi la tua mano, come la sentiresti? Morbida, fredda, materica, sdruciolevole, incostistente?
E se chiudi gli occhi e ne assapori il profumo?
È un profumo pungente che pizzica, che avvolge i sensi e trasporta la memoria oppure un profumo polveroso, indefinito?
Stimolo i sensi e forzo queste contaminazione percettive, per poi mettermi in ascolto.
Fantastico. Mi fai un esempio?
Ricordo quando, con Angela Trawoeger, siamo stati due giorni ospiti all’Agritur Ciasa dò Parè in Val di Fassa per progettare il loro brand, fotografare la loro azienda agricola e presentare il tutto in un nuovo sito web.
Ci siamo immersi nel loro mondo e abbiamo iniziato a raccogliere informazioni.
Durante la fase di ricerca sinestetica sono emersi questi spunti:
GUSTO: miele millefiori
PROFUMO: camini che si accendono in inverno, profumo di legname e resina
TATTO: piumino, soffice e caloroso
VISTA: gli intarsi nel legno
Unendo queste suggestioni ho progettato il loro logo e insieme ad Angela, che ha curato i contenuti e le fotografie, abbiamo creato il loro sito web.
Nella sezione crediti è possibile dare una sbirciata ai dietro le quinte di questo progetto.
Un altro divertente dettaglio, risultato di un’esplorazione sinestetica, lo si può ascoltare cliccando il bottone Ascolta alla fine della pagina Giardino del sito dell’Hotel Villa Andreis, un hotel a Malcesine proprio in riva al Lago di Garda.
Io ringrazio ancora Angela e Saul per il pomeriggio di lavoro insieme e riprendo le date dei prossimi Friday pop-up coworking: 20 settembre e 18 ottobre. Se ti fa piacere venire, scrivimi!